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Come nasce il cremino

Due strati di cioccolato gianduia che abbracciano uno strato intermedio di pasta di nocciole, in una forma cubica che non può che farti venire in mente il Cremino, uno dei cioccolatini più popolari in Italia.

La città di Torino, con la sua ricca tradizione cioccolatiera, ha visto nascere molti cioccolatini che diverranno poi simbolo della città. Tra questi non poteva mancare il Cremino, riconosciuto nel 1998 come uno dei prodotti tradizionali del Piemonte (PAT), un riconoscimento riservato esclusivamente ai prodotti la cui metodologia di produzione ha resistito alla prova del tempo.

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Nonostante i primi documenti ufficiali risalgono al 1934, il Cremino nasce in realtà nel 1858 per mano di due pasticcieri: Ferdinando Baratti e Edoardo Milano.

L'idea era quella di creare un piccolo cubetto dall'aspetto raffinato, come d’altronde lo erano i clienti della loro confetteria, e che potesse essere gustato in un sol boccone. Furono quindi combinati tre strati di cioccolato: due al gianduia e uno, quello centrale, alla nocciola. 

Ciò che lo rese estremamente popolare, fu il legame con la casa automobilistica FIAT che, nel 1911, in occasione del lancio del suo nuovo modello Tipo 4, lanciò un concorso per tutti i cioccolatieri d'Italia per creare un nuovo tipo di Cremino. In questi anni, il Cremino ebbe un successo strepitoso, ma purtroppo la FIAT poteva distribuirlo solamente durante le varie prestazioni, dato che il permesso di vendita fu ottenuto solamente alcuni anni dopo.

Ancora oggi è un grande classico della cioccolateria italiana, con il suo aspetto a strati e il suo tradizionale incarto in alluminio con fascetta di carta che non è mai cambiato.

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